Dietro ogni libro ci sono delle persone. In primis l’autore. Ecco allora qualche domanda per conoscere meglio l’autore di Scatti di luce, primo libro della collana “Ouverture-Aperture”, una sorta di carta d’identità, con domande più insolite di quelle dell’anagrafe.
Nome: Michele
Cognome: Cannavò
Professione: psico-fotografo
Macchina fotografica: Nikon 7100
Obiettivo preferito: 50 mm 1.4
Fotografo preferito: Salgado
Ti ricordi il primo scatto della tua vita? Mi ricordo più l’azione che lo scatto in sé. Fu durante una gita a Caserta con una kodak; avevo un rullino da 24 comprato a Napoli da venditori di strada, spacciato per uno da 36.
La foto famosa che ti rappresenta: lo scatto di Salgado con le foche in primo piano, mi colpisce come riesca a essere parte del gruppo, a essere nel loro campo per coglierne la dinamica, non solo del mero movimento.
Libro preferito: Cecità di Saramago
Vino preferito: Maria Costanza Rosso
Ultima meta di viaggio: Normandia
Ultimo libro letto: Marcovaldo di Calvino
Titolo del tuo libro festamobile: Scatti di luce. Viaggi e incontri di uno psicoterapeuta
Spiegaci in 10 parole il tuo progetto festamobile: incontro con due pazzi visionari che hanno creduto nella mia luce.
Se dovessi spiegare il tuo libro a qualcuno che non può vederlo cosa diresti?
Ti fermi e aspetti che qualcosa accada, qualcosa che farà vibrare il corpo. Le mie foto con le parole raccontano questo. Quei momenti, quel momento. Un momento che è diventato una storia, la sua, la mia o di chi vedrà quella foto.
Sono un fotografo perché… aspetto il momento.
Se vuoi puoi lasciare un messaggio a quelli di festamobile: grazie per la pazienza e per il sostegno. Ma anche per il coraggio nel bloccare quasi tutte le mie spinte narcisistiche.
(intervista a cura di Velania La Mendola)
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